A tu per tu con i tartawatchers. Parla Isa Tonso che da anni è impegnata nella salvaguardia delle tartarughe marine e coordina i Tartawatchers dell’arcipelago toscano. Ecco cosa ci ha raccontato:

 

Ciao Chiara, 

sono Isa, una tartawatcher dell’Isola D’Elba. Sai cosa fa un tartawatcher? 

Ecco, oggi vorrei raccontarti la mia storia, perchè è anche grazie a te che tante tartarughine sono state protette. 

Per tutta l’estate ho seguito i gruppi di volontari che ogni mattina, alle prime luci dell’alba percorrevano le spiagge in cerca di tracce del passaggio di una tartaruga. 

Quest’anno abbiamo trovato diverse tracce, ma mamma tartaruga non aveva ancora scelto il posto giusto in cui deporre le sue uova. 

Un giorno, dopo mesi di attesa… sorpresa! 

La prima schiusa nella spiaggia di Sant’Andrea. Abbiamo organizzato subito turni di sorveglianza per proteggere i piccoli da qualsiasi minaccia. Dopo 8 giorni di veglia giorno e notte il nido è stato aperto. Nei giorni precedenti erano nate ben 68 tartarughine che avevano lasciato lì i loro gusci aperti e restavano ancora due piccole ritardatarie: una ha raggiunto il mare, l’altra è stata portata in incubatrice all’Aquario di Livorno perché non era ancora pronta per nuotare tra le onde. 

Dopo tanta attesa vedere quella tartarughina piccola e indifesa entrare decisa nel mare sconfinato è commovente. 

È bello sentirsi impegnati in prima persona nella protezione di questi meravigliosi animali. 

Grazie Chiara per essere al nostro fianco con il tuo sostegno

L’articolo Parola ai Tartawatchers proviene da Legambiente.