Come l’e-commerce cancella ettari di aree agricole in Italia.  Inchieste: il racconto di una “Amazzonia allo stremo” delle risorse e di un’Italia da “Ultimo respiro” causa smog.

Intervista a Piergiorgio Odifreddi: “I dati scientifici per accorgersi della realtà”.

La presentazione della rivista in diretta streaming l’11 gennaio alle ore 11,30 sul sito e sui social di Nuova Ecologia e sul canale LinkedIn di Legambiente.

Un tocco di smartphone o un clic sul mouse, spesso dettati da un impulso all’acquisto che non corrisponde a una reale o immediata necessità. Tanto basta, però, a cancellare porzioni sempre più estese di territorio italiano. “Consumo di suolo in consegna” titola Nuova Ecologia di gennaio: protagonista della copertina, disegnata da Davide Spelta, è un camion che lungo la sua corsa strappa via pezzi di terreno per lasciare spazio ad asfalto e cemento. E sì, perché acquisti su piattaforme e-commerce e consegne super veloci (un trend in aumento tra pandemia e festività) spingono il consumo di suolo che galoppa a un ritmo di due metri quadrati al secondo. Con centinaia di ettari di aree agricole convertiti in poli di supporto al commercio elettronico. È il caso di uno dei luoghi con l’aria più inquinata al mondo come la Pianura Padana che si sta trasformando in gigantesco hub europeo al servizio delle merci, documenta il mensile di Legambiente.

I servizi realizzati da Elisa Cozzarini, Francesco Dradi e Ciro Gardi raccontano una strada da cambiare, che crea anche (pochi) posti di lavoro precari e non qualificati. Uno scenario dominato dai colossi della logistica cui pochi sindaci e realtà locali si oppongono. Tra loro anche i circoli di Legambiente che hanno costituito il comitato “No Maxipolo contro le richieste di due nuovi poli per la distribuzione presentate a Sud di Treviso.

Situato a ben altre latitudini, nondimeno messo a dura prova dalla domanda globale di beni di consumo per cui fornisce materie prime fondamentali, il polmone verde della Terra per antonomasia è in grave pericolo, come emerge dall’inchiesta sul land grabbing condotta da Giulia Assogna che racconta una “Amazzonia allo stremo”. Soltanto tra agosto 2020 e luglio 2021 nell’Amazzonia brasiliana il ritmo della deforestazione è aumentato del 22% rispetto all’anno precedente, interessando oltre 13mila km quadrati, tanto che oltre 200 scienziati lanciano l’allarme: tra estinzione di specie, degradazione dell’habitat e disboscamenti illegali, si è vicini al punto di non ritorno. E, come spiega a Nuova Ecologia uno di loro, Paulo Moutinho, a questo ritmo la foresta pluviale più estesa al mondo si trasformerà in un ecosistema simile alla savana africana, con conseguenze devastanti per l’intero Pianeta.

Consumi di risorse, così come d’energia, sono soprattutto un problema per il futuro dell’umanità: “La Terra andrà avanti in ogni caso, se vogliamo evitare che la specie umana scompaia bisogna fare qualcosa”, osserva Piergiorgio Odifreddi a colloquio con Tiziana Guerrisi.  Occasione per l’intervista con il matematico e saggista è l’uscita del suo libro, Sorella scimmia, fratello verme, breve storia della biologia costruita intorno agli animali in cui Odifreddi allarga l’osservazione al rapporto che ci lega a scienza e natura. Spiegando, a Nuova Ecologia, quanto sia importante conoscere i dati scientifici per capire e trovare soluzioni a fenomeni globali come crisi pandemica e climatica, ma anche a questioni più sottaciute come l’aumento della popolazione mondiale e degli stessi consumi. Sebbene in molti preferiscano adottare una sorta di “rimozione collettiva”, per certi versi più rassicurante, “posti di fronte ai numeri, ci si accorge benissimo di qual è la realtà”.

Ancora, per la sezione Inchieste, Rocco Bellantone firma “Ultimo respiro”: un’analisi che mette a confronto lo stato della qualità dell’aria nel nostro Paese con le ultime evidenze sulla relazione causale fra esposizione al particolato fine e aumento del rischio di malattie più o meno comuni, nonché con le nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per ridurre l’inquinamento atmosferico. Se nel mondo lo smog miete sette milioni di vittime ogni anno, nei 27 Paesi Ue crescono le morti premature per esposizione al particolato fine. Mentre in Italia la concentrazione media degli inquinanti nell’aria è tre volte superiore al valore raccomandato dall’Oms. Non fa eccezione Milano, come denuncia il servizio di Andrea Poggio, che richiama le vittime del cosiddetto “Dieselgate” e spiega perché invertire la curva è necessario e come è possibile farlo fin da subito.

Il tema smog questo mese è anche al centro di Unfakenews, la campagna di Legambiente e Nuova Ecologia nata per contrastare le bufale ambientali: da “il blocco del traffico in città non serve a niente” a “l’inquinamento da polveri sottili è causato essenzialmente dalle biomasse”, il responsabile scientifico di Legambiente, Andrea Minutolo, controbatte alle false convinzioni più diffuse al riguardo.

Questi e altri contenuti saranno al centro della presentazione della Nuova Ecologia di gennaio, in diretta streaming martedì 11 gennaio alle ore 11,30 sul sito web (lanuovaecologia.it) e sui canali della rivista e sulla pagina Linkedin di Legambiente.

Introduce e modera Francesco Loiacono, direttore di Nuova Ecologia, intervengono: Lorenzo Ciccarese, responsabile area conservazione delle specie ed habitat Ispra; Damiano Di Simine, coordinatore scientifico di Legambiente Lombardia; Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente e i giornalisti Elisa Cozzarini, Giulia Assogna, Rocco Bellantone.

Durante la presentazione Gianlorenzo Ingrami realizzerà delle vignette in diretta.

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