Arte e lotta ai mutamenti climatici nel Parco del Gran Paradiso: cinque installazioni in Valnontey guideranno i visitatori ad una profonda riflessione sui ghiacciai che stanno scomparendo a causa dei mutamenti climatici.
Le Alpi europee sono fra le aree del mondo in cui si registrano sempre più rapide riduzioni areali dei ghiacciai. Ciò è dovuto principalmente al progressivo affermarsi di estati più lunghe e più calde che favoriscono i fenomeni di fusione glaciale.
Il rapido ritirarsi delle fronti glaciali non comporta solo perdita di paesaggi affascinanti e biodiversità, equivale alla scomparsa di importanti riserve di acqua dolce. Inoltre il permafrost (il terreno perennemente ghiacciato), degradandosi causa instabilità sui versanti con pesanti rischi per le infrastrutture di alta quota.
Conoscere quanto sta accadendo ai ghiacciai è importante per aumentare la consapevolezza sui drammatici rischi a cui i nostri territori sono esposti a causa dei mutamenti climatici.
Il Giardino dei Ghiacciai
Aumentare la conoscenza e la consapevolezza è lo scopo del Giardini dei Ghiacciai, un progetto nato grazie al contributo di FRoSTA, nell’ambito della campagna Carovana dei Ghiacciai di Legambiente con la collaborazione del Comitato Glaciologico Italiano.
Con una importante azione di valorizzazione, sono stati recuperati i sentieri e le incisioni storiche impresse sulla roccia negli ultimi 150 anni ai bordi dei ghiacciai del Gran Paradiso, lungo la Valnontey, per segnarne il limite e analizzarne il ritiro. Un percorso ora di nuovo fruibile e impreziosito da cinque installazioni, un’ opera d’arte diffusa realizzata da Andrea Caretto e Raffaella Spagna, artisti contemporanei che esplorano il confine tra arte, ambiente e paesaggio.
L’inizio di questo percorso, che unisce storia, scienza, arte e cultura per la lotta ai cambiamenti climatici, è sgnato da una targa posta all’ingresso del Parco per dare informazioni sul progetto ai visitatori che , attraverso un QR code, conduce a ulteriori interassanti approfondimenti.
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